Il potere dell’infanzia

Tra le tante DOMANDE che scorrono in questi giorni ce ne sono alcune che toccano ogni genitore e tutti coloro che vivono con i bambini, con le bambine.

Loro come fanno? Stanno sicuramente assorbendo questa negatività.
Che traccia lascerà nelle loro menti e nei loro corpi questa emergenza ?
Ci saranno dei traumi ?
La mancanza di movimento e di relazioni, quanto li toccherà?

Domande tra le più dense perché toccano i CUCCIOLI:
quella parte della nostra specie che ha a che fare con ciò che ancora deve maturare e crescere,
con il futuro e con la vita stessa.

Molte di queste domande, ovviamente,
non hanno una risposta,
non ci sono certezze, e QUESTO CI FA PAURA.
Ma forse proprio per questo dobbiamo
ribaltare le domande  e il nostro sguardo deve assumere un altro tono.
Meno drammatico e più nutriente.
Meno preoccupato e più concreto.

L’umanità ha già attraversato momenti di crisi, epidemie, catastrofi, guerre. Abbiamo già visto la capacità che abbiamo di riprenderci e, a volte, di imparare e superarci.
Ma abbiamo visto, anche e soprattutto, il POTERE CHE L’INFANZIA ha di far scorrere la vita anche nei luoghi e nei tempi più aridi.

Occorre ricordarci che il mondo dell’infanzia non è quello degli adulti, e occorre fare affidamento proprio sui quei codici e quelle attitudini che appartengono loro e che in noi spesso sono sopite.

? I bambini, le bambine sono corpo, emozioni e sensazioni: non stanno ragionando o penando come noi, ma stanno vivendo.

? I bambini, le bambine conoscono l’arte del gioco, del fare finta, dell’immaginare:
un’arte che li cura e li protegge e apre in loro quegli spazi che sono preclusi nella realtà.

? I bambini, le bambine sono flessibili e fluidi:
sanno adattarsi e cambiare velocemente, sono un processo in continua metamorfosi.

? I bambini, le bambine esprimono ciò che sentono:
urlano, piangono, gridano e ridono, saltano e picchiano a terra. Lasciano uscire e non trattengono come noi.

? I bambini, le bambine  sono delicati e forti.

Delle tracce che rimarranno di questo periodo, potremo occuparcene solo quando le vedremo.

L’unico compito che abbiamo oggi è quello di non vedere un trauma dove non c’è, di non creare con le parole e gli atteggiamenti fatiche che esistono SOLO DENTRO DI NOI.

Se vogliamo essere dei buoni compagni di viaggio, come sempre,
dobbiamo prima di tutto occuparci di noi e dei nostri atteggiamenti!

Buona giornata a tutti!

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