Nel percorso di vita può accadere che la famiglia si trovi a vivere situazioni critiche che la mettono nella condizione di non essere in grado di occuparsi della crescita dei loro figli né di rispondere ai loro bisogni educativi e psicologici. In alcuni di questi casi i bambini e i ragazzi possono trovare in un altro nucleo familiare ciò che la famiglia d’origine non è momentaneamente in grado di assicurargli.
L’affidamento familiare risponde specificamente al diritto di tutti i bambini e i ragazzi di crescere in modo sereno ed equilibrato e identifica nella famiglia il luogo relazionale privilegiato in cui trovare l’aiuto e la cura necessari ad una crescita soddisfacente.
I bambini e i ragazzi che possono vivere l’esperienza di crescere per un certo tempo in una famiglia diversa dalla propria possono essere italiani o stranieri, neonati o bambini e ragazzi comunque inferiori ai 18 anni di età.
L’affidamento è temporaneo e tutela il diritto del minore a mantenere i legami con la propria famiglia d’origine: non si realizza un’accoglienza generica ma si cerca di sviluppare un progetto specifico rispondente agli elementi presenti in quella situazione in un arco di tempo definito, al fine di garantire il rientro del minore presso la sua famiglia.

L’affidamento familiare può avvenire all’interno della cerchia parentale, affido intrafamiliare, o presso terzi, affido eterofamiliare.

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