Bambini e Tecnologia: adulti in cerca di una strategia

prima parte

Questo periodo ci ha obbligato ad un iper utilizzo della tecnologia, per comunicare lavorare, ma anche per imparare e continuare quelle esperienze iniziate altrove.
Anche i più piccoli si sono trovati coinvolti in questa iperbole, questa volta quasi“giustificati” a guardare video, usare tablet e computer, ascoltare e comunicare tramite schermi.

E così, mentre stiamo tentando di orientarci in questa nuova realtà, in molti sono preoccupati:
❓Che effetto ha sui più piccoli tutto questo?
❓Stiamo perdendo di vista il senso più profondo dell’educare?
❓Stiamo sostituendo relazioni fatte di presenza con immagini proiettate da uno schermo?

? Una cosa è certa: farsi delle DOMANDE, costruttive, è sempre il segnale che come adulti siamo sul pezzo, che quantomeno ci stiamo pensando!

? Per quanto riguarda le RISPOSTE, invece, credo che vadano immaginate e cercate, che il buon senso sia un ottimo consigliere e che gli estremismi e gli allarmismi servano a poco.

Da anni ci siamo addentrati nella tecnologia: questo è un dato.
RIMPIANGERE i “tempi andati” è poco fertile e non ci offre soluzioni.
Anche DEMONIZZARE la tecnologia non ha senso: come adulti abbiamo il dovere di IMPARARE a usarla bene e con grande consapevolezza.
Per far sì che diventi uno strumento utile per i nostri figli, le nostre figlie ed anche per noi.

⁉️Per prima cosa dovremmo osservarci: COME QUANDO DOVE e PERCHÉ usiamo la tecnologia con i nostri bambini e bambine.

COME QUANDO E DOVE
? Dosare l’uso dei dispositivi elettronici.

I bimbi piccoli non hanno bisogno di avere in mano cellulari e tablet per svilupparsi: possono trarne beneficio per vedere il viso di qualcuno che sta lontano, per ascoltarne la voce e guardarne i gesti.
Pochi minuti sono sufficienti!

Anche i video che vengono inviati dai gruppi educativi, dai servizi e dalle scuole dell’infanzia non durano mai troppo: sono uno dei modi per tenere il filo della relazione in questa fase così particolare.
Ma ricordiamoci che sono soprattutto un filo che serve a noi adulti, prima ancora che ai bambini, alle bambine!

? Evitare di usarli nei momenti significativi della giornata e della relazione.

Durante i pasti, il cambio del pannolino, il bagnetto, al risveglio o prima della nanna telefonini e altro dovrebbero stare altrove.
Non solo perché “non c’entrano nulla” con quanto sta accadendo e dovrebbe accadere, ma soprattutto perché in questi momenti così quotidiani e normali scorre l’essenza della relazione con il proprio bambino, con la propria bambina.

? Fare in modo che sia sempre “altro”.

Un po’ di questa tecnologia non farà male se, accanto ad essa, i nostri bambini, le nostre bambine continueranno a fare esperienze corporee, vere, di contatto reale con se stessi e con il mondo.
Se continueranno ad avere con chi hanno attorno relazioni fatte di presenza e sostanza, di scambio e scontro, di conflitti e abbracci!

PERCHÉ

? Diventare consapevoli dei propri “limiti” e cercare nuove strategie.

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